I mobili cinesi, mongoli e tibetani antichi assai raramente sono ben conservati. Più spesso gli arredi d’epoca sono in pessime condizioni rispetto ai nostri standard occidentali. Da noi i mobili antichi sono passati di generazione in generazione, mentre in Cina nella seconda metà del XX secolo gli arredi sono stati espropriati e ridistribuiti al popolo. Questo ha implicato, ad esempio, che un raffinato armadio nuziale in lacca decorata finisse in una comune agricola per contenere attrezzi da lavoro, o che una coppia di sedie del dignitario venissero separate per sempre. Inoltre, negli anni ‘50, la metalleria dei mobili è stata rimossa per essere fusa nel tentativo di industrializzazione del Paese.

Così i mobili che ora noi troviamo sono spesso privi delle cerniere e delle bocchette di chiusura in ottone; talvolta invece una logora carta ricopre l’interno dell’armadio dove i ripiani sono da sostituire o sono andati perduti; talaltra le gambe poggiate su pavimenti umidi si sono deteriorate; occasionalmente i fianchi e lo schienale possono essere sfondati, infine il decoro può non essersi conservato… Sembra che questi oggetti siano sopravvissuti ad una guerra, ed è proprio vero perché il Novecento per la Cina è stato un secolo di grandi rivoluzioni.

Noi andiamo dai rigattieri a cercare questi mobili, questi “sopravvissuti”. Vogliamo farli rinascere nelle case dei nostri clienti e continuare la loro storia.

Solo raramente i pezzi sono eccezionalmente ben conservati. Basta togliere strati di polvere perché ritrovino la loro naturale eleganza. A volte i mobili sono irrimediabilmente compromessi e neanche la competenza, la passione e giorni di lavoro possono recuperare una memoria del passato oramai perduta per sempre. Più spesso i pezzi sono ancora sufficientemente integri e i nostri occhi esperti sanno individuare il pregio del mobile, il rigore delle forme, l'eleganza delle geometrie, la qualità della fattura, la piacevolezza del decoro e il sapore della lacca.

Da anni collaboriamo con alcuni laboratori di restauro e insieme abbiamo messo a punto tecniche di intervento molto puntigliose. Ogni intervento di restauro consta di due fasi: la prima è quella di intervento sulla falegnameria del mobile, per assicurarne staticità e funzionalità; la seconda è quella di intervento sulle laccature per ridare luce alle finiture.

La prima fondamentale fase di intervento nel restauro dei nostri mobili cinesi è la falegnameria.

Essendo realizzati tutti ad incastro, a volte i mobili vengono completamente smontati, puliti e poi assemblati nuovamente, ma più spesso essi vengono adeguatamente puliti e morsettati per tornare a poter svolgere pratiche funzioni di contenimento. Per tutti i pezzi inoltre valutiamo la migliore funzionalità possibile nell’ottica di una seconda vita che il mobile avrà nella nuova casa del cliente italiano: così decidiamo se modificare grandi madie porta-granaglie in più pratiche credenze ad apertura frontale ,se aprire piccole specchiature originariamente chiuse rendendole pratici cassetti, se trasformare un letto cordato in cuoio in una tavolo da divano grazie alla sostituzione della cordatura con un piano in rattan e così via...

L’intervento sulle finiture è forse il momento più delicato di tutto il restauro: qui si decide come presentare il mobile al cliente finale.

Sono mille piccoli dettagli che rendono le nostre collezioni belle e curate: lasciare un decoro quasi illeggibile su una madia porta granaglie del Ganzu ma dare luce all’intero mobile con una laccatura molto lucida, per esempio, o riprendere abilmente il decoro di una pegam tibetano per leggerne chiaramente il motivo simbolico … Questo è il lavoro attento e puntiglioso che viene fatto insieme ai restauratori pezzo per pezzo, grande o piccolo che sia!

Ecco alcuni esempi del PRIMA in Cina al momento dell'acquisto dai rigattieri e del DOPO nel outlet Latitudini Mobili